Agosto 2021
Nostalgia del mono, la mia prima moto fu una Yamaha XT500, anno 1977.
Ed altri monocilindrici giapponesi la seguirono negli anni successivi, per ultima una XT600E con cui andai in Islanda nel 96.
Sterratini tranquilli o quasi, asfalti ben tenuti, asfalti lasciati a se stessi, ogni tipo di strada che si può incontrare in Appennino e nelle Provinciali di pianura è adatto a questa moto.
E non solo, naturalmente: niente limiti, niente confini.
Alpi, Paesi confinanti, Scandinavia, come da sempre.
Avevo anche valutato l'acquisto di un mono leggero dedicato al fuoristrada, una Honda CRF 300 Rally, ma le mie capacità e le mie mire sono in linea con l'anagrafe: la Himalayan è la moto giusta.
La noleggiai per un giorno a novembre 2019 per poterla portare sulle mie strade e cercare di capirla un po': ne conclusi che la lettura della scheda tecnica senza una prova su strada porta a sottovalutarla, e tanto.
Pare che quest'ultima versione sia più curata nei particolari e nell'assemblaggio e abbia superato l'insorgere di problemi lamentati da alcuni possessori delle versioni precedenti: perdite d'olio motore, spegnimenti improvvisi, difficoltà di avviamento nella stagione fredda, passaggi di umidità nella strumentazione, rumorosità a livello faro e altro.
Per contro il peso è leggermente aumentato e la potenza massima erogata è ora a livello 24 CV, piccoli pegni da pagare per il passaggio ad euro5. Nessuna variazione riguardo la coppia massima, 3 kgm intorno ai 4mila giri.
Come scrissi all'epoca della prova è una moto adatta a chi di moto ne ha avute altre e ha nostalgia delle prime enduro monocilindriche a 4 tempi che tanto successo ebbero negli anni 70 e 80, prima che iniziasse la corsa alle maxi-cilindrate, ai pesi massimi, a moto che altro non sono che moto stradali vestite da pseudo-fuoristrada utilizzabili in fuoristrada vero solo da piloti particolarmente dotati ed esperti.